venerdì 25 novembre 2011

VERNICE

VERNICE VERNICE VERNICE VERNICE VERNICE



Riordinando le scartoffie di tempi lontani, mi è tornato tra le mani ed ora vi propongo, un racconto
che scrissi e illustrai sul finire degli anni settanta del secolo scorso, con lo pseudonimo allora usuale di OGO'.
Era destinato in stampa al "numero zero" di una nuova rivista, "ARRAMPICARE", che, per fortuna vostra e mia, mai vide la luce. Una nuova testata (nel senso letterale di "colpo di cranio") che avrebbe voluto avere, tra autori e redattori , le de-menti più fecondamente attive del popolo del "Non necessariamente verticale (...giammai strapiombante!)" lanciate in una spericolata iniziativa editoriale nascente da una sbrinata idea di quel perfetto idiota (con assoluto rispetto parlando) di "Pissssimo !" uno degli scemi più attivi e deliranti,tra quelli della Val di Mello anni'70, e fatta propria da un "editore" ( non lo cito, ma se vuole può palesarsi da se) che poi fece carriera all'interno del Club Alpino Italiano ....Ma questo,ovviamente, non centra! Oppure !....
Lo scritto originale presentava anche un seguito in capitoli mai più terminati...difficili da utilizzare ora. Vedremo...
Inoltre, importante antefatto da non dimenticare é che, qualche tempo prima,alcuni adepti del famigerato Gruppo CONDOR guidati da un mistico pluridecorato COMMANDANTE, avevano osato sfregiare una mia via con della inutile vernice......e la cosa andava sanata. In qualsiasi modo!


Il Gigante.




"Un testo visionario. Nel più puro nostradamussismo letterrario!" (RdM N°3 del 32°anno del NUOVO MATTINO)

"Le premonizioni di una decadenza colletiva decomposta nel brodo del mito futurista del fantascientismo meccanicista da bancarella afrolatina, sono la sola buccia esterna di un articolato racconto che ritroviamo oggi, a distanza di oltre 3 decadi in cui ne sono successe di tutti i colori,....Stupefacientemente stupefaciente per la quasi perfetta azzeccaggine di avvenimenti,strumenti e situazioni." ("L'Eco della Berny" Novembre 2011)
"Chi nel 1980 poteva prevedere la rivoluzione informatica, la rete, la nascita e l'utilizzo comune del GPS, dei tablets, l'affermarsi del Drytoolling o le regole patentanti la pratica delle attività alpinistiche?? Alzi la mano prego!!" (Fortebraccio x Premio Bancarotta; non assegnato.)

"Tutti, o molti di noi, si temeva un prossimo olocausto nucleare come unico evento globalizzante. Ora conosciamo un'altra Globalizzazione,non prevista. Quello sconvolgimento paventato allora, ad oggi l'abbiamo scampato avendone solo sniffato i diluiti miasmi di eventi geograficamente e culturalmente lontani, localizzati nelle remote steppe proterviamente comuniste e poi, più recentemente, tra i musi gialli. Fetori non più invadenti di un telegiornale alla Minzolini prima della più anestetizzante pubblicità di un ultimo modello di vettura che si posteggia da sola... Così, azzeccato è il non facile pronostico della dipendenza da tecnologie a inventarsi, oltre che dell'affogare nella nostra stessa deiezione, nell'immondizia concreta, cosi plateale sotto al Vesuvio ma altrove solo meglio nascosta; nella monnezza filosofica e in quella più impura della politica politicamente corretta. Cosa in cui abbiamo tutti imparato a nuotare come fosse la cosa più Naturale del Mondo...Nostro malgrado!" (nota dell'Untore. 2012)

"Ma Checiazzecca ? Ciazzecca che...." (cfr Antonio Di Pietro. 2011)



VERNICE

Bel Mattino per Arrampicare!
Gli ultimi vapori viola di questa mitica alba nucleare si diradano a spicchi lasciando solo sulle lattine degli alberi gocce di fragrante grasso ed un aroma fresco di coppertone.
Spengo 14 delle 27 lampadine cerebrali (m'è sempre piaciuta la penombra!) e tirato fuori Marcello dallo zaino,dopo averlo fissato con i dovuti contatti all'imbracatura,ci fumiamo un'ultima sigaretta prima di immergerci nell'avventura.

L'attacco non è molto evidente e per trovarlo devo ruotare, ripetutamente e molto faticosamente,la testa onde permettere all'orbita fissa del mio occhio di vetro di captare il riverbero di vernice foforescente che,come dice sto schifo di relazione,dovrebbe segnalarlo. Niente,i soliti Naturisti l'avranno fatto così piccolo che bisognerebbe essere in cinque per localizzarlo.
Fortuna che ho Marcello!! Lo accendo e,analizzata la scheda, l' invertebrato mi dice candidanente che siamo circa dieci metri a sinistra del,vero,punto di attacco (almeno così dicono le coordinate.).
Mi sposto e capto subito il riverbero, e che bel riverbero!..Altro che Naturisti...
Il sacchetto della magnesite a posto...Le scorie di somavit, pure,galleggiano nel loro brodo....Marcello lo lascio acceso....pulisco le suole....parto.

I primi dieci movimenti mi sono chiari,poi la scia di bolli gira dietro ad una specie di pancia e sparisce. L'arrampicata è molto bella e la roccia è solo un po' sporca di pulviscolo atomico ma,si sa,le prime ripetizioni hanno qualche piccolo svantaggio ma....l'AVVENTURA.... !!
Gli appigli del resto son segnalati benissimo (un vero maestro il tracciatore Jean Sparvier!) e si adattano perfettamente alla mia struttura corporea, di tipo B,anche se debbo sudare "Sette Croste"per raddrizzarmi sopra ad un muretto sbilenco.
Raggiungo, con classe, la pancia,l'aggiro ed una novantina di macchioline fosforescenti mi svelano la bellezza di circa quindici metri di stupenda svasatura per poi svanire nuovamente sopra ad un grosso strapiombo. Mi riposo un momento pinzando una buona maniglia e gustandomi un sorso di Somavit dalla cannula ascellare.
Nel frattenpo ascolto Marcello con le sue previsioni del tempo,oroscopo,analisi cliniche complete sotttosforzo,risultati delle partite ripartendo poi quando,sintonizzato su Radio Popolare,stridono le note avariate di un Frank Zappa ultimo stadio. "Non se ne può più!" e mentre sono impegnato in un delicato movimento d'aderenza lo prego a denti stretti di cantare più piano di modo da non infrangere con le sue stridule "Mothers" il mio già fragile equilibrio...non solo psichico...

Il clima standardizzato di questa regione alpina,a 14°C, è un po' alto per i miei gusti.Ciò mi costringe a fare abbondantre uso di magnesio nonchè ad inserire lo scudo termorefrigerante correttivo.
Marcello,come al solito,protesta inscenando una penosa farsa di battidenti a cui del resto sono oramai abituato. Se all'inizio mi commovueva,ora altro non fa che richiamarmi alla mente le sue origini meridionali,quasi negroidi. Lo comprai infatti sei anni addietro a Palermo,al mercato della frutta o lì vicino,in una bettola dove lo svendevano per poche croste e,nonostante le sue caratteristiche un po' limitate (manca infatti del controllo computerizzato del movimento e di altri acessori dei modelli più evoluti ...e costosi!),sin dal primo giorno,al Monte Pellegrino,mi ci sono affezionato per il suo innato senso dell'umorismo. Rido ascoltando i suoi buffi starnuti e gli prometto,come sempre,un bel cambio pile al ritorno. Solo allora la smette, ricominciando a gracchiare un decadente pezzo degli IRON MAIDEN,prebellico anche quello.

Continuo a salire gustandomi ogni movenza nella perfetta esecuzione del gesto ed ecco che supero lo strapiombo e......ORRROREE! Oltre non riesco a scorgere che una manciata delle mie, a tre dita...una manciata di bolli che poi si interrompono in un liscio muro verticale solcato appena da leggere screpolature,all'aspetto.... impercorribile!
Eppure la relazione mi sembrava parlasse di un netto camino offwidt di quarantatremetri tra una scaglia staccata e la parete....boh?....Meglio controllare!
Inserisco la scheda magnetica ed attendo risposta sul monitor....
Marcello intanto,non me ne sono accorto,tace. Vibra solo un po' di quando in quando,tra uno starnuto e l'altro.
Dopo circa due minuti comincio ad innervosirmi poichè sullo schermo non compaiono che sottili striature orizzontali. Gli urlo nell'orecchio di plastica sperando si sia solo addormentato...Impreco...Bestemmio in cinese....Lo insulto dicendogli che è solo uno stupido araboide alcolizzato! Ma Lui niente,sembra russare...Mi sta preoccupando seriamente.
Controllo i vari strumenti.
Il livello dell'olio di oliva è caduto bruscamente...Il termometro segna 27°C in più della sua temperatura abituale che è di circa 20!...Sul manometro il polso risulta più basso...di 4 atmosfere!
"Ohccazzo gli ha preso una Bronco!"....."Non mi resta che scendere...Subito!"
Provo ad inserire il Discensore Pneumatico ma "figlio di una cavalla zozza!" è saltato pure lui! "Sono nella CACCA! SONO NELLA CACCA!" mi ripeto. Senza speranza.
Un leggero brivido mi percorre la schiena,strapazzando alcune squame che poi vedo lentamente sparire nell'abisso sotto di me.Sono proprio in un bel guaio! "L'hai voluta l'Avventura!?" mi dico furioso; "beh adesso gustatela!" sento rispondere dentro e fuori di me.
Il braccio metallico comincia a cigolare per lo sforzo così con le tre dita di quello vero sono costretto, per risparmiare energia, a stringere la farfalla del perno del gomito così che l'arto resti bloccato a mo' di uncino sulle per fortuna qui discrete gocce ed asperità della roccia. Eticamente penso (mi ritrovo a pensare !!) non sia il massimo ma almeno,così appeso posso finalmente valutare il dafarsi.
Mi rilasso. Ma poi penso alle 40 piastre che ho dovuto sborsare,sottobanco, giù all'Azienda Autonoma di Soggiorno,per aggiudicarmi questa Prima e alla gioia provata per averla soffiata sotto il naso a quel demente di Marco Zuppadipesce....Vorrei adesso vedere LUI in questa situazione...ed io sul terrazzo dell'albergo con la lattina di C14 ed il monoculo tridimensionale ad aspettare solo che cada e si disfi tra latte e coppertoni. Dio che risate!...."Speriamo lui non sia lì a guardare...me".



Intanto sgranocchio due pasticche di VALIUM e somministro a Marcello gli ultimi sorsi di SOMAVIT sperando,ma molto poco,che con ciò rinvenga....Niente da fare.

Di scendere non sene parla. Fin qui ho superato passaggi di Sedicesimo ed uno di 18.6! Quasi il mio limite...("E di tutti gli altri! Per DIO!")per cui non mi rimane altro che tentare di salire con i miei soli mezzi come i personaggi di quelle antiche leggende che si tramanda non usassero ne accompagnatori elettronici, ne indicatori psicoconici ma solo due braccia a cinque dita (!?)e gambe...Atroce pensiero! Ma sono solo stupide leggende...
Lascio Marcello ACCESO sperando che prima o poi si svegli e, allentata la farfalla, riparto tremolando per lo stress seguendo le ultime macchie fluorescenti fino all'ultima dove ancora mi fermo bloccando nuovamente il braccio. Accendo tutte e ventisette, le lampadine cerebrali, onde avere la massima profondità di campo e comincio a roteare la testa intorno in modo da allargare al massimo la mia modesta capacità visuale. Niente. Sembra,quasi,ci sia stato un crollo di proporzioni inaudite,spropositate, e quegli scaldapoltrone dell'Azienda di Soggiorno...non se ne sono neanche accorti! Oppure é uno scherzo idiota di quella merda beduina di Jean Sparvier!!
Giuro a me stesso che se non mi desquamo completamente in questa storia gli faccio un bel verbale e li spedisco a concimare le verze in Lattonia!

Mi stupisco prorofondamente nel ritrovarmi così freddo,impassibile,in una situazione così aberrante....il peggiore incubo mai provato nelle mie notti insonni! Ma una goccia di sudore gelido mi richiama alla realtà. Inconsciamente mi sono mosso ed abbandonata l'ultima traccia fluorescente...davvero mi sto muovendo..... molto precariamente completamente scoordinato nei movimenti in direzione di una fessurina dove la follia del momento mi suggerisce "...forse potrò bloccare il braccio!?"
Vi arrivo stremato.E tremante. Mi è già saltato un fusibile e tre delle lampadine si sono inesorabilmente spente...
Comincio a piangere (come vidi fare in uno spezzone di filmato prebellico),pensando alle belle vie classiche iperpercorse e controllate, con vernice fresca rinnovata settimanalmente e poi a cose più profonde come le splendide coscie in polivinile di LYcia ed il resto...tutte cose che non avrei più visto ne toccato. Mi fulmina poi un flash del sorriso compiaciuto,la ghignata da triglialessa, di Zuppadipesce difianco ai miei resti spappolati...Ciò mi squote le sinapsi e riparto più che mai deciso a vendere cara la trippa!



Marcello ogni tanto rinviene e gracchia qualcosa. Per alcuni istanti lo sento cantare una strana filastrocca mi pare al riguardo di una certa "Teresa la Vispa",qualcosa di simile,ma sono attimi. Poi regolarmente ricade in un coma ronzante e fastidioso, che mi vien voglia di spegnerlo. Ma non lo faccio mai e credo solo per non sentirmi completamente solo,isolato,perso e abbandonato.
Intanto procedo lungo la sottilissima crepa,con una lentezza esasperante. Ad ogni movimento mi devo fermare per cercare il successivo appiglio od appoggio su una difficoltà che se normalmente,debitamente verniciata,valuterei diciasettesimo, in queste condizioni non riesco proprio a gradare....Lessi una volta in una polverosa biblioteca una antico testo espoterico che parlava di ISTINTO DI CONSERVAZIONE: ecco,così,qualcosa di simile.. ancora!

Sono salito, non ci crederete, già di una trentina di metri e non dovrebbero mancarne poi molti all'uscita da questa infame muraglia a meno che non sia anche cresciuta la parete..."Non mi stupirò più di nulla!" continuo a ripetere. Raggiunto un gradino minuscolo ma ben definito mi fermo, ansimando fino a che non ho bloccato il braccio. Mi riposo in sospensione un po' ed osservo Marcello che,in cortocircuito totale,si sta mangiando tutte le mie sigarette. Una la salvo e me la fumo.Nervosamente. Poi estraggo altri tre Valium,uno per lui e due per me che sono più grosso:"Inutile portarseli nella tomba!" sentenzio, amaramente.
Mi sento un po' rincoglionito ma riparto seguendo un sitema di piccole gnocche,verticali ed orizzontali ma talune sbilenche ed umidicce, su per un muro strapiombante,terribilmente faticoso quando,a tre metri da me,un po' a destra ed in alto,scorgo una macchia rossa superba ed invitante.
Frenetico,al settimo cielo per la gioia mi ci lancio con tre splendidi e fluidi movimenti e scagliandogli contro il braccio meccanico gusto LA VITTORIA!! Ma dura poco...Non trovo nessuna presa.
E' un attimo lungo,quello della sospensione cosmica dovuta allo stupore,in cui mi rendo conto guardando i polpastrelli in alluminio molle che non si tratta di VERNICE, ma di stupido,schifoso,lichene.
E tutto rientra nelle solite leggi di gravità e nei discorsi di accellerazione ad esse connessi. Precipito!
Mi vedo già squagliato sul pendio sottostante, con le mie frattaglie sparse ovunque quando, forse istintivamente, premo il pulsante del discensore pneumatico e questi incredibilmente entra in funzione decelerando repentinamente la mia discesa fino a trasformarla in una lenta planata ondivaga ! Ancora incredulo guardo Marcello che continua a canticchiare indifferente.....Lo abbraccio teneramente come mai feci con la mia Mamma e gli prometto una dolce tiepida vacanza alle Maldive. Poi mi adagio esausto nella dolce ninna nanna discendente rimirando man mano il severo teatro della mia terribile AVVENTURA.
Mancano ca 10 o 12 metri all'amato suolo e già pregusto il soffice atterraggio quando,dopo uno starnuto selvaggio, risaltano i contatti e si ristabiliscono le leggi già sopra menzionate.

L'impatto è furibondo! Rimbalzo più e più volte tra coppertoni,lattine secche e pezzi di vespasiano in ceramica smaltata. Una delle due gambe,quella in ebano ed ossso di tartaruga (che avevo appena restaurato per la Revisone !), mi schizza via e quando finalmente mi fermo posso con disappunto constatare che una delle arterie di lattice,all'altezza della articolazione, si è recisa e benzedrina si sparge un po' dovunque a fontana, sporcandomi i vestiti in modo nauseante.
Non c'è tempo da perdere e, senza badare ad altre eventuali, e certe, "escoriazioni" con la polvere di magnesia e qualche straccio raccattato nella discarica tampono alla bellemeglio il tutto...
Marcello intanto da quando siamo atterrati non fa altro che sghignazzare! Si racconta delle barzellette indicibili in dialetto siciliano. Tace un attimo. Poi riparte con una sghignazzata sgangherata ed infrenabile che mi urta un pochettino non trovandola per nulla consona alla situazione. Ma ho altro a cui pensare e raccattato un grande pezzo di cellophane mi trascino lentamente verso il centro del canalone di poliestirene espanso che percorrendo tutta la vallecola conduce vicino al piazzale dove forse troverò qualcosa che mi aiuti.
Vi arrivo in un cumulonembo plasticoso,bruciacchiante...Mai avrei creduto il polistirolo così abrasivo! Il cellophane si è subito volatilizzato e così stava facendo quel che rimane dei miei poveri calzoni,nuovi... Per fortuna il canalone è finito prima e le mie rosee irridescenti carni si sono risparmiate il peggio.
Con le ultime forze residue nel disperato anelito di sopravivenza riesco,in qualche modo non so come, a strisciare fino al piazzale dove mi sono lasciato esausto.
Prima di svenire ricordo solo che una specie di cane veghiano, di quelli a sei zampe, mi stava tranquillamente orinando in faccia avendomi scambiato per non so quale strano barattolo e la voce stridula e cantinelante di Marcello che in sottofondo suonava come "Vitti 'na crozza sopa 'nu canno..oo..onii..."....


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http://youtu.be/ESl42eapLps


(To be continued! Forse...).